venerdì 12 dicembre 2014

La mia seconda maratona

Il socio Simone Fabbrini raccoglie il mio invito a postare racconti da condividere nel blog.... ecco la sua storia....



La mia seconda Maratona parte da lontano, subito dopo la prima corsa a Firenze 2013 che mi lascia una grande voglia di riprovarci subito. Poi una serie di acciacchi mi impediscono di correrne una in primavera per cui decido di riprovare Firenze 2014, la gara di casa.
La preparazione procede piuttosto bene, ma la sensazione è di aver avuto il picco di forma molte settimane prima del 30/11 e questo non mi lascia tranquillo. Se infatti dopo i primi due lunghi avevo sperato di poter tentare un 3h49’/3h52’ con il passare delle settimane devi riposizionare più in basso la mia asticella. La scelta dell’obiettivo finale e del tempo al km in gara sono due questioni estremamente delicate ed incerte fino all’ultimo.
Giovedì dopo alcuni giorni di considerazioni opto per un 3h55’ finale (e mi faccio anche il braccialetto pace your race allo stand asics), ma si sa che in Maratona le previsioni della vigilia lasciano il tempo che trovano, specialmente per chi come me è alle prime armi.
Bello l’incontro sabato sera ai Tarocchi con i frequentatori del Running Forum, rivedo Leo e IlMara, conosco tanti altri, si stempera la tensione, si ride e si scherza.
La mattina sono al raduno poco dopo le 8, anche lì foto e saluti, poi vado in griglia, questa volta la penultima.
Faccio due chiacchere con altri podisti avanzando di una griglia per mettermi vicino ai pacer delle 4 ore, poi finalmente il via.
Il clima non mi piace, lo stomaco protesta e anche la FC è sballata: troppo alta fino dal primo km.
C’è traffico per i primi 2km, ma riesco comunque a stare alla mia velocità prevista per la prima parte, un tranquillo 5’30” al km.
Si va alle Cascine, tutto ok a parte l’umidità. Non riesco a vedere nessuno di quelli che mi sono partiti dietro ma che mi dovrebbero superare perché più veloci. Intorno al decimo km supero i palloncini delle 4 ore, dopo averci corso insieme fino a quel momento.
Si entra in centro nell’Oltrarno e cambia la musica, ci sono persone lungo le strade, in zona Pitti/Pontevecchio/Piazza Poggi c’è tanta partecipazione che aiuta a dare il proprio meglio, solo la FC mi preoccupa perché continua inesorabilmente a salire ed è ora a livello di un fine lungo. La velocità, tra alti e bassi, si mantiene sempre intorno ai 5’30”.
Alla mezza passo in 1h56’25” sono preciso sulla tabella che mi sono fatto stampare sul cinturino legato al polso, sono contento, sono ancora in gara contro me stesso, ma so che la gara vera non è ancora iniziata e temo la zona stadio dove lo scorso anno avevo avuto un formidabile crollo.
Dopo il 21km entra mio fratello, che mi darà una mano nella parte più dura. Tengo ancora bene la velocità impostata e intorno al 25/26 km saluto @Leox prima e @Nessuno che mi superano tranquilli e in buona condizione.
Zona stadio: cominciano gli scricchiolii.
La fatica aumenta così come la FC e la velocità cala.
Avverto forte il calo poco prima del 30esimo km. Mio fratello me lo fa notare, ma dico che per il momento di più non ne ho. Giriamo intorno allo stadio, cavalcavia dell’Affrico, saluto alcuni amici appostati in fondo che mi incitano alla grande tra cui @Veviola e il mio collega di ufficio Gerardo.
Da lì però si fa dura, sono stanco e la velocità cala progressivamente.
La mia famiglia mi aspetta in piazza d’Azeglio, saluti e baci, ma sento la luce che si sta spengendo, stringo i denti. Vedo anche tanti che camminano e sono stesi a terra in preda a crampi. Mi viene voglia di camminare anche a me, ma vado avanti, mio fratello mi incita costantemente, sento quasi solo la sua voce, lo sguardo è perso tra le pietre del lastricato.
Intorno al 37esimo km mi ripassano i palloncini delle 4 ore, cerco di rimanere attaccato, ma dopo un primo successo mi distanziano di 150/200 metri circa.
Tra il 30esimo e il 40esimo km la velocità media è scesa a 5’54”, un mezzo disastro.
Ce la posso ancora fare a stare nelle 4 ore, ma non devo mollare più.
Sento che la gente incita, che mi incita, gli ultimi 3 km sono i più belli, il centro di Firenze, il Lungarno, i minuti finali della Maratona, si corre tra due ali di folla che applaude, ma non me li sto godendo per niente, anzi, sono distrutto, ho spento tutto tranne le gambe, non so chi mi dia la forza di continuare…..
Un po’ prima del Ponte Vecchio ricomincio miracolosamente a “spingere” e mi riavvicino ai palloncini delle 4 ore che aggancio all’inizio di via Ghibellina. Ancora mio fratello che mi “spinge” e mi dice di non mollare, ma ormai non mollo più, manca poco ce la sto facendo.


Giro in fondo a Via Ghibellina e vedo quei teli bianchi.
Avevo sentito sussurrare in gara che qualcuno si era sentito male, ma quell’immagine, tremenda e così crudamente tragica, mi colpisce forte. Che terribile destino Luigi…..e tutta la giornata prende una piega diversa, con una diversa consapevolezza.


Sono all’ultimo km, vorrei spingere, mi dico fai l’ultima ripetuta @rme, solo 1 km ed è finita, ce la puoi fare, quante mattine con il buio pesto hai fatto ripetute proprio su questo tratto di strada, forza, ma non mi riesce di scendere sotto i 5’41” al km, altro che ripetuta!
Arrivo in Via Magliabechi, ma lo sprint non parte non ne ho più, basta, fine, stop!
Entro in Piazza S.Croce, guardo il timer appena sopra le 4 ore, un po’ mi dispiace avrei voluto comunque leggere anche lì il tempo iniziare con il numero tre; guardo subito il mio Suunto e vedo che sono sotto le 4 ore, non trattengo un gesto di esultanza: finita!
3h57’53” RT
Obbiettivo centrato! Anzi doppio obbiettivo centrato: nuovo PB e tempo sotto le 4 ore.
Ma è stata durissima, mi hanno attraversato la mente parecchi pensieri durante questi 42,195km, quello più ricorrente è stato: mai più!
Questo per dire quanta fatica ho fatto, quanto mi è costato non mollare, non smettere di correre, non smettere di lottare contro me stesso per mantenere una velocità adeguata al raggiungimento del tempo prefissato.
Vedrò più avanti cosa fare (Firenze 2015?), ma devo sicuramente capire come migliorare fondo e capacità di resistenza alla velocità. Il clima di certo non mi ha aiutato (così come tanti altri), ma non so se da solo basta a giustificare la tanta fatica fatta. La preparazione va migliorata soprattutto in questi aspetti.
Uscito subito dalla chicane post arrivo, ho trovato mio padre e la mia compagna che mi aspettavano, sono i momenti più belli. Davanti a casa ho cominciato a ridere tra me e me cercando di fermare la commozione, la tensione che si stava sciogliendo in qualche lacrima. Adesso riposo, sono un po’ ammaccato, ma nel complesso sto bene. Mi godo il momento. Il mio nuovo PB. Un’altra griglia scalata per la prossima Maratona. Nuovi obiettivi di tempo per la prossima 42km.
Se ci penso mi sento un po’ smarrito, non c’è più una tabella da seguire da domani in avanti…..dopo tante settimane…..ne sento già la mancanza?

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